I mostri che paura

IL MOSTRO PELOSO
Progetto di lettura animata rivolto ai bambini dai tre ai cinque anni, concepito per essere realizzato nelle scuole materne.

PREMESSA
Il piacere di leggere non è una scoperta che si fa da adulti, il lettore di libri è tale perchè ha sviluppato un buon rapporto con l’oggetto libro in età infantile. Un adulto che ama la lettura ha avuto i suoi primi contatti con il libro quando ancora non sapeva leggere, quando ancora non padroneggiava lo strumento lettura e quando ancora aveva necessità della mediazione dell’adulto.
“Il libro deve rappresentare sin dai primi anni un oggetto familiare da toccare, sfogliare, guardare, farsi leggere e far finta di leggere; un interlocutore nei confronti del quale assumere un ruolo attivo di ascolto e comprensione”.
E’ compito della famiglia e della scuola offrire ai bambini occasioni di incontro piacevoli con la lettura per creare fin dalla primissima infanzia un rapporto affettivo con il libro e per stimolare quell’atteggiamento positivo che in futuro farà di loro dei lettori.
La storia
Nel bel mezzo di una foresta fitta fitta, in una caverna umida e buia, viveva un mostro davvero brutto, aveva un’enorme testa e due piedi piccolissimi che sbucavano direttamente dalla parte bassa della testa dove di solito c’è il collo, niente gambe, bocca enorme, braccia lunghissime e sopratutto tanti, tanti, tantissimi peli su ogni parte del suo corpo. Si, è lui: Il mostro Peloso!
Il mostro Peloso ha un sogno nel cassetto: mangiare un essere umano!
Finalmente un giorno riesce ad acciuffare un re che passeggiava dalle parti della caverna dove viveva. Il re, nel tentativo di salvarsi la vita, promette al mostro di rimediargli un bocconcino più tenero e succulento e viene legato ad una gamba con una corda lunghissima per poter andare in cerca di un bel bambino da dare in pasto al mostro. Come in tutte le storie di fantasia che si rispettino cosa accade? Il re vede in lontananza un bimbo e avvicinandosi purtroppo si rende conto che si tratta di sua figlia Lucilla. Che sfortuna!
Il re, invece di proteggere la figlia, tanta era la paura, le permette di andare dal mostro Peloso al posto suo per essere mangiata… ma tranquilli, c’è il colpo di scena: Lucilla con la sua intelligenza riesce in un’impresa nella quale anche gli adulti hanno fallito, spezza l’incantesimo che imprigiona in un orribile mostro Peloso un bel principe… insomma potere ai piccoli!
Dentro ognuno di noi esistono le potenzialità per far fronte alle situazioni più difficili, basta solo saperle mettere in pratica.

NOTE
“Il mostro peloso” è una storia esilarante, raccontata dalla penna di Henriette Bichonnier che, con ironica maestria, riesce a far capire l’importanza di opporre sempre le parole alla violenza, perché, se usate nel modo giusto, possono essere più taglienti di una lama affilata.
E’ una storia divertente, irriverente e scanzonata, perfetta per essere letta ad alta voce e che fa sorridere tanto anche i bambini “più paurosi”.
Il nostro lettore è il re, scappato dal libro per paura del mostro cerca rifugio tra i bambini, ma il primo sistema per non avere più paura è quello di raccontare di cosa si ha paura. Il nostro re fifone si convince e inizia a leggere la sua storia…



 

Il libro per un bambino dovrebbe rappresentare sin dai primi anni un oggetto familiare da toccare, sfogliare, guardare, farsi leggere o far finta di leggere; il lettore di libri è tale perché ha sviluppato un buon rapporto con l’oggetto libro in età infantile, quando ancora non sapeva leggere, quando ancora non padroneggiava lo strumento lettura e quando ancora aveva necessità della mediazione dell’adulto. Il lavoro è ispirato proprio al libro “Il mostro peloso” di Henriette Bichonnier, una storia irriverente e scanzonata, perfetta per essere raccontata ad alta voce e che fa tanto sorridere anche i bambini “più paurosi” e dove, con ironica maestria, vien messa in evidenza l’importanza di opporre le parole alla violenza perché, se usate nel modo giusto, possono contrastarla.

La dolce e simpatica viaggiatrice Miss Emoticon, con la sua assistente Scintilla, gira il mondo per parlare di emozioni, rabbia, felicità, tristezza, prende appunti, interroga bambini e, stavolta, svolge le sue indagini sulla paura, sulle cose che spaventano maggiormente i bimbi e… sui mostri. E quando c’è da far esempi pratici Miss Emoticon non si tira certo indietro, perché viaggia con tanto di mostro in… peli e ossa! Per lei nulla ci vuole a raccontare dell’acchiappacaviglie o di quel re (possibile che anche un re possa avere paura?) che incontra un mostro davvero brutto con tanti, tantissimi peli su ogni parte del corpo. Esatto, proprio lui: il Mostro Peloso che desidera mangiare un essere umano! Per salvarsi la vita il re gli promette di rimediargli un bocconcino più tenero e succulento: un bambino. E come in tutte le storie di fantasia che si rispettino cosa accade? L’unico bimbo che il re trova è proprio sua figlia Lucilla. Che sfortuna! … ma tranquilli, c’è il colpo di scena: Lucilla con la sua intelligenza riesce in un’impresa nella quale anche gli adulti hanno fallito: spezza l’incantesimo che imprigiona nell’orribile mostro peloso un bel principino… Insomma il potere ai piccoli!

Età consigliata: dai 3 ai 1O anni
Durata: 5O minuti

Intervento di promozione alla lettura con il coinvolgimento e la partecipazione attiva dei bambini

Tematiche: le emozioni in genere e in particolare la paura (aspetti e i modi per affrontarla) e ricerca delle proprie potenzialità per far fronte a situazioni difficili.

Tecnica: Teatro d’attore, mimica e pupazzi

Con: Manuela Sanna e Valeria Pilia

Testi e regia: Valeria Pilia